La superficie del lago occupa circa un terzo del
parco. Gli affluenti sono i fiumi Njoro, Makalia e
Enderit, ed il suo bacino è delimitato a nord
dal cratere Menegai, a nord est dalle colline Bahati,
a sud dal cratere Eburu.
E' stato recentemente ampliato per fornire un'area
protetta per il rinoceronte nero. Tale impegno ha
reso necessario un recinto perimetrale per impedire
l'ingresso ai bracconieri e per limitare il movimento
della fauna selvatica.
Durante la stagione secca il lago si ritira e lascia
sulle rive una crosta bianca e lucente di bicarbonato,
creando così un paesaggio magico con un tocco
quasi surreale. Durante gli anni novanta ha visto
scendere il proprio livello d'acqua drasticamente,
ma grazie all'attività di recupero il problema
è stato parzialmente risolto.
L'origine del nome Nakuru deriva dalla lingua Masai
ed ha il significato di "polvere" o "luogo
polveroso", usato originariamente per la città
omonima, la quale città ha dato poi il nome
al lago ed infine al parco, istituito nel 1961.
Nato con dimensioni inferiori rispetto a quelle odierne
comprendeva il lago e le montagne circostanti, mentre
oggi è stato esteso anche ad alcune savane
limitrofe. Il Lago Nakuru, inoltre, è tutelato
dalla Convenzione di Ramsar sulle zone umide.